Il 3F. Il rivoluzionario sistema di scansioni professionali di Hasselblad


Nel 2000 Imacon, attuale Hasselblad, crea per i suoi scanner un nuovo formato proprietario, il Flexible File Format-fff.
Il 3F determinerà la più grande rivoluzione nel campo delle scansioni di originali analogici dal tempo dell’introduzione degli scanner a tamburo.
Il 3f permette di ottenere una sorta di file raw da originali analogici. A me e soprattutto al mio archivio ha cambiato la vita e con questo articolo vorrei spiegarvi il perchè. Di Roberto Bigano

Il 3F non è una normale scansione. E’ un file raw, totalmente reversibile.


Una normale scansione viene impostata per ottenere un tiff o un jpg il più possibile rispondente alle proprie esigenze. La qualità della scansione è perciò direttamente proporzionale all’abilità dell’operatore che, molto spesso non è il fotografo. Le scelte fatte in fase di salvataggio non sono reversibili e tutte le informazioni contenute nell’originale, che per scelta o per non sufficiente competenza vengono perse, non sono in alcun modo recuperabili. Inoltre, nel caso di originali negativi, colore o bianco e nero, contestualmente alla scansione viene realizzata l’inversione per ottenere il positivo; consideriamo che l’inversione è una fase cruciale in cui viene generata la maggior parte del rumore e del disturbo. Per finire, eventuali ritocchi di sporchi e scratch vanno effettuati sul file salvato e, nel caso di nuovo salvataggio del file vanno effettuati ex-novo.

Una scansione tradizionale perciò è irreversibile e richiede che il fotografo padroneggi ampiamente la tecnica di scansione e possieda uno scanner costoso, oppure affidando la scansione a terzi bisogna stabilire con l’operatore di scanner un filo diretto difficile da creare.

Il file 3F invece si basa su un concetto elementare ed allo stesso rivoluzionario. Il software dello scanner acquisisce tutte le informazioni contenute nell’originale senza alcun intervento. Il file che ne esce è un tiff particolare a 16 bit, a impostazioni zero, senza alcuna maschera di contrasto e non invertito. Il 3F da negativo è ancora un negativo.

Una scansione 3F è totalmente reversibile e contiene tutte le informazioni che lo scanner è in grado di acquisire indipendentemente dalle scelte successive. Scansire in questo formato equivale a trasformare il negativo analogico in negativo digitale preservandolo per sempre.

Il 3F è perciò, da punto di vista funzionale, l’equivalente per l’analogico del formato raw, anche se strutturalmente non lo è, perchè è un tiff con incorporato un file che contiene l’anteprima, i metadati e la storia dei salvataggi.

3F/Tiff


Passa il mouse o tocca nei dispositivi per confrontare il file 3F negativo, con il tiff salvato. Notate la gamma incomparabile di grigi del master 3F, con lo stesso dettaglio salvato in tiff le cui impostazioni possono essere variate ogni volta sia necessario. 

La scansione 3F, facile come bere un bicchier d’acqua!


Ecco il primo punto di forza del sistema. La scansione 3F è un’operazione meccanica in cui l’operatore non deve/può fare alcun intervento, se non determinare le dimensioni di scansione. Il sistema acquisisce autonomamente tutte le informazioni contenute nell’originale. Tra un 3F acquisito da un operatore esperto e da un principiante non c’è alcuna differenza.
La scansione 3F perciò non può essere “brutta” o “sbagliata”, ma è sempre perfetta. E’ perciò adatta per la digitalizzazione di grandi e piccoli archivi dove è imperativo scansire alla massima qualità possibile senza dover investire ingenti risorse in operatori professionali ed in un secondo momento salvare in tif ottimizzando i le impostazioni

La scansione 3F è perciò la soluzione che garantisce la massima qualità e reversibilità con il minor costo. L’operazione di scansione è molto semplice; inserito il telaio nella posizione corretta è sufficiente schiacciare un bottone, lo scanner leggerà il formato dell’originale, metterà a fuoco in autofocus e determinerà il taglio dell’immagine al netto del bordo nero. In questa fase lo scanner analizzerà anche colore e densità dell’originale e applicherà, se richiesto, una correzione tipo livelli automatici che però saranno applicati alla sola anteprima. Qualsiasi cosa voi facciate non modifica il file 3F.


Qui sopra, la finestra di Flexcolor mostra un 3F com si presenta allo stato nativo, a destra con le impostazioni di salvataggio e l’inversione applicate.

Un particolare al 100% di un negativo colore mostra l’incomparabile qualità del file master.

Lavorare con Flexcolor.


Vorrei illustrarvi alcune caratteristiche peculiari del sistema, quelle che a mio giudizio lo rendono esclusivo ed insostituibile.

Innanzitutto dovete dimenticarvi tutto quello che sapete di scanner e scansioni. A parte la qualità che giudicherete da voi dovete capire che con Flexcolor è possibile passate da fruitori passivi ad attivi. Non troverete la “pappa pronta all’uso”, ma un sistema che vi metterà in grado di gestire fino in fondo, in modo fine ed appropriato le caratteristiche dei vostri files. Se invece cercate un risultato tipo, “salva i jpg e proiettali sulla tv di casa”, state perdendo il vostro tempo. Questo non è l’indirizzo giusto

Flexcolor perciò, consente ai fotografi di riappropriarsi di una fase cruciale del ciclo di produzione dell’immagine che fino a poco tempo fa era necessariamente delegata a tecnici esterni, quasi mai in sintonia con il nostro lavoro. Unica alternativa a questa era l’utilizzo di scanner amatoriali, spesso definiti professionali che però avevano dei limiti molto gravi.

Personalmente, prima degli scanner Hasselblad Flextight usavo gli scanner a tamburo, con tutti i limiti del caso. Negli ultimi anni, ho rimpiazzato con scansioni 3F tutto il vecchio archivio, con un netto aumento della flessibilità operativa e dello standard qualitativo.

Ritoccare gli originali 3F.


Il 3F vi permette di restaurare gli originali una volta per tutte. Scratch, segni di pinze dei telai di sviluppo, sporchi di vario genere, possono essere rimossi in via definitiva in modo che ogni successivo salvataggio generi un tiff assolutamente perfetto.

Chi ha lavorato con originali provenienti da scansione sa cosa significhi, dopo un intervento complesso di restauro e ritocco di originale, dover rifare il lavoro perchè non soddisfacente. Con il 3F invece, ripartendo dall’originale ritoccato e dalle opzioni dell’ultimo salvataggio, è possibile salvare di nuovo il file con tutte le correzioni desiderate senza doverlo ritoccare di nuovo.

Questo significa che il nostro master/negativo digitale è salvato per sempre e flessibile ad ogni esigenza. Ci consente anche di archiviare una copia dei files digitali separatamente. Credo che ogni fotografo abbia sempre temuto l’eventualità che un incendio, un’inondazione, un furto o un’atto vandalico potessero compromettere irrimediabilmente un archivio frutto di una vita di lavoro. Personalmente da quando ho una copia digitale dei miei originali analogici, mi sento molto più sicuro.


Qui vediamo un 3F da originale positivo, stavolta un 4×5 pollici. A sinistra il file come esce dallo scanner, e successivamente ripulito da eventuali graffi o sporchi. A prima vista sembra bruttino, senza contrasto e saturazione cromatica. In realtà è un file di qualità straordinaria. La sua caratteristica più importante è quella di aver conservato l’enorme quantità di informazioni dell’originale analogico. A destra l’immagine finita.

Lavorare in modalità scanner virtuale.


Abbiamo visto come la scansione 3F sia di fatto la trasformazione delle informazioni dell’originale da analogiche in digitale. Questo fatto porta molteplici vantaggi che nessun altro sistema consente.
Prima di tutto il 3F vi permette di lavorare in modalità “Virtual Drum”, tamburo virtuale. Una volta che avete ottenuto i file 3F o avete acquistato le scansioni da un service siete a tutti gli effetti proprietari di uno scanner virtuale e potete “effettuare le scansioni” salvando un tiff o un jpg anche con un portatile, magari comodamente seduti in poltrona.
Il secondo grande vantaggio che avete a lavorare in questo modo è che, sotto Flexcolor, invisibile, avete un file che è già in formato digitale, pur non avendone i difetti: grana, rumore, perdita di dettaglio sono pressochè inesistenti. Il sistema vi permette inoltre di visualizzare prima del salvataggio il file a pixel reali, esattamente come lo vedreste in Photoshop visualizzandolo al 100% e questo è un vantaggio enorme, perchè potete controllare ogni più fine aspetto delle impostazioni. 

Altro aspetto notevole dell’interfaccia di Flexcolor è che le valutazioni del risultato possono essere fatte in modo percettivo. Potete cioè regolare le impostazioni fino a quando il risultato non vi piace. Questo aspetto è ormai prassi comune quando si lavora con file raw da camera digitale, ma assolutamente eccezionale quando si lavora con originali analogici. Allo stesso tempo Flexcolor vi fornisce strumenti estremamente precisi e versatili per misurare i valori densitometici e curare ogni più piccolo dettaglio. E comunque se riguardandovelo o provando a stampare il file non vi soddisfacesse, potreste tornare in Flexcolor, apportare le dovute modifiche e salvare una nuova versione.


Flexcolor permette di previsualizzare il risultato in modo molto fine e questo permette di valutare in modo percettivo ogni più piccola sfumatura. Inoltre i vari strumenti permettono di misurare i valori con assoluta precisone. Sotto il file salvato in tif ed aperto in photoshop. Sono quasi identici.

Guarda o scarica i file in alta risoluzione.


Qui sotto potete vedere e se volete salvare gli originali raw o i tif salvati. Ovviamente trasformati in jpg. Più sotto potete scaricare gli originali e tutto quello che vi serve per lavorarli e salvarli. Tutti sono inclusi nel pacchetto scaricabile, assieme al software Flexcolor per modificarli e salvarli,  al plugin “Imacon 3F” per ritoccare i 3F in Photoshop ed al manuale utente in italiano.

3F Raw da negativo 35mm B&N

Film Ilford FP4, as it comes out from the scanner.  Click on the in image to watch or download the hi-res file.

3f_original_bw35mm

Tif salvato da 35mm B&N

The tif exported from Flexcolor with any other intervention.

Berlin (D)

3F Raw da negativo colore 6x6

Film Kodak Vericolor HC, as it comes out from the scanner.  Click on the in image to watch or download the hi-res file.

3f_medium_format_color_negative

Tif salvato da colornega 6x6

The tif exported from Flexcolor with any other intervention.

Budapest (H). Atrium Hyatt, Koszmetika

3F Raw da Diapositiva 4x5”

4×5″ Film Kodak Ektachrome Professional 64 as it comes out from the scanner.  Click on the in image to watch or download the hi-res file.

3r_raw_4x5_transparency

Tif salvato da dia 4x5”

The tif exported from Flexcolor with any other intervention.

Helsinki (SF) h 2.30

Dettaglio del celeberrimo affresco della “Stanza degli Sposi”, “The Room of the Spouses” di Andrea Mantegna ial Palazzo Ducale di Mantova.
© Roberto Bigano 1992 – Franco Maria Ricci Editore
Le nostre referenze

Un a breve presentazione di alcuni importanti archivi che abbiamo riprodotto in 3F.

FMR – Franco Maria Ricci Editore

L’archivo storico di questo editore, per vent’anni riferimento nel settore. Scansione in formato 3F ed ottimizzazione dell’intero archivio in collaboraziobe con Bontex di MilanoThe complete historical archive of the renowned editor. We scanned the entire archive, about 80.000 originals, in 3F format in collaboration with Bontex che tra gli altri ha riprodotto l’archivio di Vogue-Condè Nast Italia, Ferrari, Editoriale Domus.

3f_references_fmr2

Armor owned by Wolf Dietrich Hohenemens, leader of Lancenets (1507-1538) – Southern Germany c. 1525/1530 Wien Kunsthistorisches Museum – KHM inv. A342 Archduke of Tirol Ferdinando D’Asburgo (1520-1595) collected in his castle in Ambras, near Innsbruck, Austria, a rich art collection that brought about the admiration of the people of his time. His masterpiece was his armory, which comprehended armors worn during tournaments or battles by the most famous knights of the time.

 

Bugatti

Riproduzione dell’archivio storico Bugatti: disegni di fabbrica, fotografie e negativi originali, poster, cataloghi e memorabilia. A seconda dei casi da riproduzioni in 4×5 pollici degli anni 90, alcuni da scansione diretta delle stampe originali, altri con Hasselblad digitale in modalità multishot.

3f_references_bugatti

Dessin N.4092. Berline sur chassis Type 57. Bugatti factory drawing. The Bugatti technical drawings are often masterpieces. Ettore Bugatti pretended an almost extreme precision from his engineers and designers. In my opinion, they are masterpieces.

Gitzo

Scansione in formato 3F sia scanner che camera dello splendo archivio storica di questa prestigiosa casa, Stampe e negativi originali, disegni tecnici, materiale pubblicitario e memorabilia.

3f_references_gitzo

Scansione in formato 3F sia scanner che camera dello splendido archivio storico di questa prestigiosa casa, Stampe e negativi originali, disegni tecnici, materiale pubblicitario e memorabilia..

 

Hasselblad 3F – Compatibilità


Photoshop da CS2 a CC 2022.
WIN: da Vista a WINt 11.
MAC: Da Leopard ad High Sierra
MAC: Non compatibile con Big Sur e successivi

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Prova gratuitamente il sistema 3F


Scarica il pacchetto contenente:

  • N. 1 3F da un negativo bianco/nero in 35mm
  • N.1  3F da un negativo colore 6×6
  • N. 1 3F da una diapositiva 4×5″/10×12
  • L’installer del software Flexcolor MAC/WIN
  • Il plugin “Imacon 3F”
  • Il manuale utente in italiano.

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