VitaminBW Tutorial

Di Marco Olivotto

VitaminBW. Installazione, interfaccia, Single e Triple Tone illustrati passo dopo passo.


Tutti i tutorial sono in HD (alta risoluzione): Vi consigliamo di guardarli in pieno schermo in modalità HD (tasto blu HD attivo). Potrete apprezzare le infinite sfumature delle immagini e leggere l’interfaccia di Photoshop come foste nel vostro monitor. 
Se i video vi saranno piaciuti apprezzeremmo un like. Grazie.

 

1.1 Tutorial introduttivo | La conversione di base del Single Tone e la magia del Triple Tone


1.1 Trascrizione testi

Breve introduzione a Vitamin BW

Partiamo da un originale a colori.

Questa è la conversione in scala di grigio predefinita di Photoshop.
 
Quest’ultima versione è stata realizzata con VitaminBW con Triple Tone.
Cos’è Triple Tone e come possiamo ottenere questo risultato?

Triple Tone è una funzione esclusiva di VitaminBW, un filtro per Photoshop di Know How Transfer.
Potete ottenere il Triple Tone con un solo clic su questo pulsante: nessun cursore e nessun parametro da impostare.

Il risultato standard di Triple Tone è un’immagine in bianco e nero già molto interessante.
Con due variazioni tonali aggiuntive: questa… e questa…

Le tre diverse versioni tonali possono essere fuse tra loro.
Questo vi permetterà di creare infinite variazioni e liberare la vostra creatività.
Vediamo come.

Potete decidere di utilizzare un’unica versione tonale.
Oppure potete fondere versioni diverse: ad esempio tramite il cursore Opacità.
Per maggior controllo, potete dipingere sulle maschere di livello: questa tecnica vi permette di esporre le parti migliori di ciascuna versione.

Un tutorial più dettagliato è disponibile sul nostro sito web.

Perché i gruppi sono evidenziati in arancione e in blu?

La versione di partenza di Vitamin è ottenuta senza alcun filtro.
Arancione e blu sono due dei cinque filtri colore disponibili in Vitamin.
Questi operano esattamente come i filtri tradizionali per le pellicole in bianco e nero.
Ciascuno di essi produce un diverso effetto.

Se non vi serve tutta la potenza del Triple Tone, potete scegliere Single Tone: una sola versione tonale, con la stessa sorprendente qualità di conversione.

Anche per Single Tone è disponibile uno specifico tutorial.

L’editing in bianco e nero avanzato non è mai stato così facile.
Con Triple Tone.
Un’esclusiva di VitaminBW.

1.2 Installazione ed apertura | Scompattare lo zip, installare con AEM ed aprire VitaminBW dal menu Photoshop


1.2 Trascrizione testi

VitaminBW: Installazione ed aperture

Questo tutorial riguarda l’installazione e la prima esecuzione di VitaminBW. La procedura verrà illustrata su Mac, ma è identica anche sotto Microsoft Windows, con una differenza: in tal caso è necessario abilitare i privilegi di amministratore e lanciare il programma Adobe Extension Manager.

VitaminBW viene scaricato come file .zip. Il file dovrebbe decomprimersi da solo, ma in caso contrario si può decomprimerlo con un doppio clic del mouse. Vi suggeriamo di spostare il file in una cartella, in questo caso denominata Know How Transfer, dove potrete tenere tutti i nostri prodotti e la relativa documentazione.

Un doppio clic sul file .zip genera una cartella chiamata VitaminBW con un numero di versione, in questo caso 1.0.

Nella cartella troverete quattro oggetti: l’estensione propriamente detta, due manuali in formato pdf, in inglese e in italiano, e una cartella che vi servirà solo nella rara eventualità che abbiate problemi con la vostra versione di Extension Manager. Le istruzioni, in questo caso, si trovano nel manuale in pdf alla sezione 2b.

Per installare Vitamin è sufficiente cliccare due volte sul file con l’estensione .zxp. Se questa procedura dovesse fallire, il problema risiede probabilmente nel fatto che Adobe Extension Manager non è installato.

Se avete bisogno di verificare che Adobe Extension Manager per la versione di Photoshop che utilizzate sia installato, cercate il file scrivendone il nome nel campo di ricerca opportuno. Nel caso che il programma non appaia, potete scaricare Extension Manager gratuitamente dal sito Web di Adobe. Sono disponibili le versioni sia Windows che Mac.

Quando l’Extension Manager è installato, se Photoshop è in esecuzione, uscite. Cliccate sul file con l’estensione .zxp. Questo lancerà Extension Manager nella versione corrispondente alla più recente versione di Photoshop installata sul vostro sistema: CC, in questo caso.

Dovrete cliccare su Accetta nella finestra denominata Extension Disclaimer, e dovrete confermare l’installazione nella finestra successiva. Il processo è ora automatico e VitaminBW apparirà nella lista delle estensioni installate. Notate il pulsante sulla destra denominato REMOVE, che rimuove l’estensione in caso di necessità.

Se volete installare l’estensione anche su una versione diversa di Photoshop, potete farlo lanciando l’Extension Manager corrispondente: proviamo a farlo con CS6, ad esempio. Selezionate Installa e navigate alla cartella che contiene l’estensione. Selezionate VitaminBW.zxp e poi il pulsante di apertura. Tutto procede esattamente come abbiamo già visto. Alla fine, avrete VitaminBW installato sia su Photoshop CS6 che su Photoshop CC.
Un’osservazione: nel caso che cerchiate di installare la stessa estensione DUE volte, Adobe Extension Manager vi chiederà se volete davvero sovrascrivere la versione esistente. La risposta corretta è SÌ, se state aggiornando Vitamin, altrimenti potete cliccare su NO.

Potete ora uscire da Extension Manager. Per utilizzare Vitamin dovete prima lanciare Photoshop, perché VItamin non è un’applicazione in grado di lavorare da sola. Aprite un’immagine e scegliete VitaminBW dal menu Filtro. La finestra dell’estensione si aprirà e sarete pronti per iniziare.

Se volete approfondire il funzionamento dell’interfaccia e le sue funzioni, potete trovare un nostro tutorial dedicato a questo.

1.3 L’interfaccia | Conversione, Filtri colore, Viraggio e Processo


1.3 Trascrizione testi

VitaminBW: L’interfaccia

Questo tutorial spiega il funzionamento dell’interfaccia di VitaminBW. L’interfaccia è semplice e funzionale. È suddivisa in quattro sezioni principali denominate Conversione, Filtri bianco e nero, Viraggio e Processo. C’è anche una casella denominata Anteprima, e inizieremo da questa.

Le impostazioni di Vitamin possono produrre 48 variazioni di una singola immagine. Sarebbe molto lungo produrre un’anteprima di ciascuna. Questo è il motivo per cui non è disponibile una reale anteprima. Si può però scegliere tra due immagini diverse: un paesaggio e un ritratto denominati Harbor e Woman. Togliendo la spunta alla casella Anteprima, appare la versione originale a colori dell’immagine. Quando invece Anteprima è spuntata, si vedrà l’effetto delle impostazioni sull’immagine prescelta.

In alto a sinistra troviamo la sezione Conversione. Ci sono due opzioni: Default e Boost. La seconda produce una versione più contrastata nel caso si desideri un’immagine in bianco e nero aggressiva. In sostanza, il contrasto viene spinto di più che nella versione base.

Subito sotto troviamo la sezione Filtri bianco e nero. Il predefinito è None. I cinque colori disponibili, Yellow, Orange, Red, Green e Blue, emulano l’utilizzo dei filtri colorati con una pellicola bianco e nero pancromatica. In un ritratto, ad esempio, il filtro rosso schiarisce molto l’incarnato, mentre il verde produce un risultato più convenzionale. La pelle invece si scurisce molto se si utilizza il filtro blu. I filtri arancione e giallo sono in questo caso abbastanza simili, ma il risultato dipende naturalmente dall’immagine.

Vale la seguente regola generale: un filtro colorato schiarisce le aree che cadono nel suo intervallo cromatico e scurisce quelle complementari. Ad esempio, nella fotografia del porto, il filtro blu produce un cielo molto chiaro, mentre quello rosso lo scurisce: il colore azzurro viene scurito in quanto complementare del rosso.

Esaminiamo la sezione dedicata al viraggio. Il predefinito è Neutral e produce un’immagine neutra. Cool produce un tono freddo virato verso il ciano, mentre Warm spinge il tono verso il seppia. Mixed, combina i due effetti: le ombre assumono un tono freddo e le luci un tono caldo, creando il noto effetto split toning.

La sezione Processo permette di scegliere tra Single Tone e Triple Tone. Questi due processi sono spiegati in tutorial dedicati, ma Single Tone processa l’immagine con i parametri impostati dall’utente. Triple Tone richiede più tempo e produce tre distinte versioni tonali.

Cliccando su Cancel si chiude la finestra senza che l’immagine venga processata. Passiamo ora al tutorial sul processo Single Tone.

1.4 Single Tone. Il motore di Vitamin BW. Struttura di base ed uso avanzato


1.4 Trascrizione testi

VitaminBW: Single Tone

In the tutorial about the interface of VitaminBW we learned that there are two processes available: Single Tone and Triple Tone. Let’s recap: with an image opened in Photoshop we can launch Vitamin from the Filter menu, choose a conversion, whether we want to use a Black and White filter and if we want a tint or not. Once we’ve made our choice, we’re ready to use Single Tone. This tutorial explains how this process works, whereas Triple Tone will be discussed in another tutorial. As a reminder, keep in mind that Vitamin will work only in RGB.

The picture we start with is similar to the one of the harbor which we can choose for the preview. I’d like to create a strong contrast, so my choice falls on the Boost conversion and the Red filter. A neutral tint is ok, so it’s just a matter of hitting Single Tone. Vitamin goes into processing and this is the result we are presented with.

The first important thing we need to discuss is the structure of the layers in the Layers panel. As we can see, there are three image layers: starting from the bottom, the original picture in color and two black and white versions which need to be discussed.

First of all, the black and white layers are contained in a group named Vitamin BW. The layer below is named Flat with a reason: it comes from the RGB channels of the image without further manipulation. Each choice of BW filter produces a different result. The topmost layer, born with a layer mask attached, is named Conversion; in this case it is also labeled Boost because that was our choice.

Why do we need two black and white layers? The Base layer is usually rather flat, but the Conversion can be very aggressive. I personally like this particular result because of the added drama in the sky and the movement in the water. But let’s assume that I find it too far-fetched, instead. To reduce the effect, we can choose any blend we like between the two layers: Flat and Conversion.

The most straightforward way is to use the opacity cursor. Both layers are set to Normal mode at 100%, so the Base layer is actually hidden by the Conversion layer. But we may reduce the opacity of the latter to, say, 60% or whatever we like to obtain a less pronounced effect.

This is what I call a global blend: “global” because it involves the whole image and doesn’t target specific areas. In other words, if you decide to blend 60/40 like in this case, this ratio will be applied to each pixel.

It’s worth mentioning that Normal is not the only blend mode available. Darken and Lighten, for instance, are worth exploring. If we bring back the Opacity to 100% and change the blend mode of the Conversion layer to Darken we pick whatever pixel is darker from either layer, and obtain a gloomy effect. Otherwise, we may choose Lighten and let shine whatever pixel is lighter in either layer: a very different effect. Even in this case we have opacity, if we need it.

But we are not limited to global blends. The layer mask available on the Conversion layer allows us to blend the two layers locally, with whatever precision we want. Let me show you how.

We’re going to use a portrait, this time. My choices for this photograph are Default Conversion, a Green filter which usually yields good results with skintone, and a warm tint. One click on Single Tone… and here’s the result.

Notice that we now have a third layer stacked on top of the two already discussed. This is because we’ve chosen a non-neutral tint in this picture. The tint layer is set to Color blend mode so that the luminosity of the underlying layers is used, while the color of it is retained.

We can see that this conversion has a problem, which is halos. Halos are unfortunately common in this kind of processing when a photograph contains a flat background like this one, and they are sometimes not welcome. Lowering the opacity of the Conversion layer won’t do, or won’t do enough: if we set it to 50% the problem is reduced but still present; most of all, the effect on the face is reduced as well, and that’s probably not what we want. The key point is that the Base layer contains no halos at all. So we may hope to solve the problem by recovering some parts of the image from this layer. A lot of efforts have been made to create a tonally compatible Flat layer so that the blends are usually smooth and easy to perform.

So, enter the layer mask. The Conversion layers comes to life with a white mask attached. Remember the basic rule of layer masks: black hides, white reveals. A white mask therefore means that the layer is fully visible. A layer mask can be activated by clicking on it, and you can tell it’s active from the four corners which now surround it. We now invert it via Image -> Adjustments -> Invert, or CMD-I, and the mask becomes black. This means the layer is now completely invisible. Of course we may decide to fill the mask with any shade of gray, and we can do so by using, for instance, Edit -> Fill -> 50% Gray. As you can see from the thumbnail, the mask is now filled with medium gray and this is equivalent to setting an opacity of 50% on the layer.

This is still a global effect: no area in the image is treated differently from another. To make the correction local, we need to paint on the mask. So, with the mask active, I go back to the original white fill, we select a round brush with a size of about 300 px, select black as foreground color and start painting near the halos. Let’s see what’s happening: we can inspect the mask by Alt-clicking on it and clearly see the result of our painterly efforts: the area where we put black hides the current layer, the rest remains visible instead. The smooth transition from black to white ensures that no artifacts show in the final image. On different images, of course, a different brush may be a better choice.

Alt-click again to return to the original image. I keep on painting and decide that the sweater should also come from the Base layer, the corresponding area in the mask gets covered in black. We can de-activate the mask by shift-click: this toggles the mask on and off, and the “off” state is of course like having a completely white mask. While it’s true that I don’t want to have much effect on the sweater, I now realize that I’ve probably overdone the mask. No fear, a mask is non-destructive and I can bring some of the Conversion layer back by using a gray brush. Select some proper gray as foreground color and paint: the jumper is partially revealed.

I guess I’m happy with this result, so let’s check: the original conversion can be seen by de-activating the mask: shift-click. The Base layer can be seen by making the Conversion layer invisible. Now, shift-click again to re-activate the mask, make the Conversion layer visible: this is the final result. Quite nice, I would say. If you’re curious to see the actual mask we can alt-click on it. It is what we expect: and it’s amazing that this kind of retouch only took a few seconds in practice.

Masks become even more important in the next step of VitaminBW, namely Triple Tone. Now that we’re sure to have mastered their use in the Single Tone process, we can move to the Triple Tone tutorial and get the most out of VitaminBW.

1.5 Triple Tone | Editing di base ed avanzato con tre versioni tonali


1.5 Trascrizione testi

VitaminBW: Triple Tone

Questo tutorial riguarda il secondo e più importante metodo di sviluppo disponibile in VitaminBW: Triple Tone. In confronto a Single Tone, è più avido di risorse per il vostro computer ma rimane molto facile da utilizzare ed è assai potente. In sostanza, produce un’immagine basata su tre diverse versioni Single Tone.

La prima considerazione è che non avete bisogno di preoccuparvi dei filtri colorati. Con Triple Tone, qualsiasi scelta facciate non ha alcun effetto: l’immagine risultante conterrà sempre tre versioni basate su None (ovvero, nessun filtro), Blue e Orange. Queste impostazioni non sono modificabili, quindi potete semplicemente lasciare None come scelta. Potete però scegliere se utilizzare una conversione Default o Boost e un viraggio, se lo desiderate. Per questa immagine utilizzerò Default e Warm, rispettivamente. Clicchiamo su Triple Tone e vediamo cosa succede.

Il pannello Livelli sembra molto complicato ma in realtà non lo è: contiene tre diversi gruppi identificati dal colore del filtro che rappresentano: dal basso, nessun filtro, Blu e Arancione. Ciascun gruppo è esattamente come quello che abbiamo visto nel tutorial su Single Tone. Dal momento che abbiamo scelto un viraggio, ci sono tre livelli per ciascuna versione. Inoltre, questo è il massimo numero di livelli che VitaminBW può creare. Per ora, ignoriamo la struttura a livelli interna a ciascun gruppo e consideriamo le versioni come oggetti a sé stanti.

Per impostazione predefinita, i gruppi Blu e Arancione sono invisibili e quello che compare è il risultato del gruppo realizzato senza filtro. Rendendo i gruppi visibili si vedranno le versioni che contengono. Ciascun gruppo è impostato al 100% di opacità: quindi, attivandolo, si vedrà una sola versione per volta.

I due gruppi superiori sono dotati di una maschera di livello che controlla la loro trasparenza. La croce rossa indica che la maschera è disattivata, quindi non influenza la visibilità del livello. Dal momento che la maschera è nera, la sua attivazione rende trasparente il gruppo: lo ricordiamo, nella maschere il nero nasconde e il bianco rivela.

Il flusso di lavoro suggerito per creare l’immagine finale comprende due passi.

1. Esaminare ciascuna versione separatamente per decidere quali siano le parti migliori da mantenere. Potete naturalmente decidere di utilizzare una versione sola, di fonderne due, oppure tutte e tre.
2. Utilizzare l’opacità dei gruppi e le maschere di livello per realizzare la versione finale.

Applichiamo il flusso di lavoro a questa immagine specifica.

Primo passo! Partiamo dall’immagine non filtrata in basso e la confrontiamo con la versione Blu. Questa presenta un contrasto migliore nell’acqua e soprattutto una definizione fantastica nel fogliame. Queste aree sono candidate a derivare da questa versione, a meno che la versione Arancione non abbia di meglio da offrire.

Verifichiamo.

Attiviamo la versione Arancione: la Blu vince nell’acqua e nel fogliame, ma la Arancione è migliore nel cielo e nel canneto. É migliore anche dell’immagine non filtrata?

Verifichiamo.

Nascondiamo la versione Blu e confrontiamo quella Arancione con quella di base. Quella Arancione è leggermente migliore.

Decisione finale: iniziamo con l’immagine non filtrata, aggiungiamo il fogliame e l’acqua dal gruppo Blu e il cielo e il canneto da quello Arancione.

Questa è la fine del primo passo.

Secondo passo: iniziamo dalla versione non filtrata e attiviamo il gruppo Blu. Vogliamo aggiungere il fogliame e l’acqua, quindi attiviamo la maschera con il consueto shift-clic. La maschera è nera e rende il gruppo trasparente. Selezioniamo un pennello ampio e morbido e il bianco come colore di primo piano e iniziamo a dipingere sulla maschera. (…) Ora passiamo al gruppo Arancione: lo rendiamo visibile e attiviamo la maschera, in modo da renderlo trasparente. Vogliamo aggiungere il cielo e il canneto, quindi di nuovo dipingiamo su di essa con il bianco (…).

Vediamo cosa abbiamo ottenuto. Questa è la versione non filtrata… questo è il contributo della versione Blu nell’acqua e nel fogliame… e infine, il cielo e il canneto dalla versione Arancione. Abbiamo finito.

In realtà non abbiamo ancora sfruttato tutta la flessibilità di Triple Tone: abbiamo ignorato la struttura dei livelli di ciascun gruppo. Abbiamo ancora la possibilità, se lo desideriamo, di modificare il contenuto di ciascun gruppo esattamente come abbiamo fatto nel tutorial su Single Tone.

Il risultato finale è sia migliorativo che interpretativo. Vorremmo mostrarvi quanto è versatile il processo proprio nel campo dell’interpretazione.

Ho preparato in precedenza una versione di questa immagine di beauty in modo da poter facilmente mostrare il risultato. Questa è la versione non filtrata, questa è la versione Blu e questa quella Arancione. Trovo che il carattere esotico della versione Blu sia sorprendente, ma magari utilizzarla al 100% è eccessivo. Gli occhi e parte della pelle sono invece molto buoni nella versione Arancione.

La mia strategia è stata di fondere la versione Blu con l’originale al 50%, dipingendo in nero sulla maschera di livello per mantenere le labbra dalla versione non filtrata, perché altrimenti sarebbero apparse troppo scure. Ho poi messo in evidenza gli occhi dalla versione Arancione e utilizzato un riempimento di grigio al 50% sulla fronte per darle più luminosità. Tutto il gruppo è stato poi impostato al 60% di opacità. La fusione di versioni così diverse, tutte molto buone se prese singolarmente, può letteralmente cambiare faccia alla fotografia.

Questa è l’ultima immagine di questo tutorial e anche la più colorata che abbiamo visto fin qui. Il processo Triple Tone standard genera tre versioni: questa è quella non filtrata, questa è la Blu e questa è l’Arancione. Tutte e tre hanno dei punti di forza e di debolezza. Dopo una breve ispezione ho deciso di utilizzare la versione Blu in MDF Scurisci: contribuisce con un sorprendente dettaglio in certe aree critiche, ma rende l’immagine troppo scura. La versione Arancione fa l’opposto, e nonostante un’opacità ridotta sarebbe stata sufficiente, ho deciso di utilizzare una maschera di rifinitura. Questo è il risultato finale, che possiamo confrontare con la versione non filtrata: ha un aspetto più notturno, come dovrebbe essere, ma anche molto luminoso e dettagliato dove necessario. Questa è naturalmente solo una delle infinite versioni che potremmo produrre, quindi se avete un’idea diversa è molto facile cambiare il carattere dell’immagine, perché nulla in questo processo è distruttivo.

Questo è il motivo per il quale affermiamo che Triple Tone stimola la vostra creatività: fornisce tre versioni diverse e molto interessanti, spesso inaspettate, pronte per essere fuse l’una nell’altra secondo il vostro gusto e la vostra visione.

Marco “The Voice” al lavoro in sala di registrazione


 

E’ un maestro della correzione colore in Photoshop sin da quando ha iniziato a diffondere le sue conoscenze in quest’ambito, ancora piuttosto sconosciuto in Italia. Insegna correzione colore in importanti workshop e conferenze internazionali. E’ istruttore di Teacher-in-a-Box e scrive  per la rivista Fotografia Reflex, che ospita mensilmente una rubrica sulla correzione colore.
Per ultimo, ma non meno importante, Marco “The Voice” Olivotto è l’autore di alcuni dei nostri migliori tutorial.
Il grande Dan Margulis, inventore della correzione colore in Photoshop, ha pubblicamente definito Marco, per il suo eclettismo “un uomo del rinascimento”.

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